Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

mercoledì 26 aprile 2023

Un Giorno ad Armonia 2023 - scuola Scafidi 1B, gruppo I

 



 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, eccoci di nuovo pronti per un viaggio ad Armonia, questa volta assieme ai ragazzi della 1B della scuola Scafidi di Busalla (Genova).

Leggiamo i nuovi racconti nati dalla mente fantasiosa di: Stellini Aurora, Traverso Paolo, Tavella Leonardo, Oukhama Sara, Penzi Viola, Rocca Elisa, Rouatbi Baraa, Voicu Serena, Brassadelli Marco, Gatto Mattia e Galletti Alessandro.

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Stellini Aurora, Traverso Paolo, Tavella Leonardo

Mario Rossi si sta preparando per andare alla scuola di Armonia.

Lui è entusiasta di iscriversi a questa scuola perché studierà la sua materia preferita che è la musica.

Mario ha deciso di iscriversi ad Armonia perché sua mamma e suo papà l'avevano frequentata in passato e lì si sono conosciuti.

Arrivato, incontra subito un ragazzo di nome Antonio e una ragazza di nome Giulia. Iniziano a parlare della nuova scuola, nel frattempo la preside esclama: “Benvenuti! Benvenuti alla scuola di Armonia, dove troverete tanta musica e magia! Vi auguro allegria!”.

Tutti i ragazzi entrano nella scuola e incontrano i professori.

C'è il professore di animusi che si chiama Filippo Bianchi, la professoressa di musica che si chiama Antonella Trovato e quella di italiano di nome Giulia Fornaro.

La preside e gli alunni visitano la scuola: la mensa, il giardino e i dormitori.

Arriva presto il primo giorno di scuola e come prima cosa l’insegnante di animusi consegna ad ogni alunno un uovo e spiega che ognuna di quelle uova contiene un animaletto da compagnia che vive di musica.

Dopo tutti gli studenti vanno nelle loro stanze e Mario, come compagno, sceglie Antonio.

Dopo cena, il ragazzo inizia a suonare il flauto per far schiudere l’uovo di animusi.

L’uovo presto inizia a schiudersi e così il ragazzo chiede aiuto al prof Filippo.

Passa un po’ di tempo e l’uovo si schiude, ne esce un piccolo animaletto, con un corpo sottile, simile a un bassotto, e con quattro zampe. Mario ne è entusiasta ed esclama: “Lo chiamerò Gigetto!”

Il giorno dopo, alle 8 del mattino, mentre fanno colazione, Mario si accorge che Gigetto è scappato dalla sacca, e allora dice ai suoi amici: “Ho perso il mio animusi!”

E così lui e i suoi amici iniziano a cercarlo. Cercano dappertutto, ma non lo trovano. Nella mensa non c’è, nelle altre aule non c’è e nemmeno nei dormitori. Mario è disperato perché ha perso il suo animaletto da compagnia.

Dopo un po', lo vedono vicino a una porta, che Mario e i suoi amici non hanno idea di dove conduca; il prof Filippo, improvvisamente esce da quella porta, Gigetto ci entra allora velocemente e la porta subito si chiude.

I ragazzi chiedono aiuto ai prof che dicono che quella porta non si può aprire, allora si rivolgono alla preside, ma anche lei si rifiuta di aiutarli. Devono escogitare un piano per poter recuperare Gigetto, Mario dice: “Potremmo aspettare che un prof apra la porta e cercare di bloccarla mentre si sta chiudendo ed entrare!” Ai compagni sembra una buona idea.

Aspettano e vedono il prof. di Musica entrare nella porta segreta, mentre si sta chiudendo, riescono a tenerla aperta ed entrano. Fanno qualche passo, arrivano in una stanza e hanno una sensazione strana, come se si stessero teletrasportando. Arrivano su un pianeta dove non c'è niente e nessuno, lì vedono Gigetto.

“Eccolo!” esclama Antonio e iniziano a rincorrerlo.

Riescono a prenderlo, ma un professore li vede e dice: “Ragazzi cosa ci fate qui? Voi non potete stare qua!”

I ragazzi, impauriti, iniziano a correre, ma non riescono a tornare e pensano di essere spacciati, ma ad un tratto appare un porta e ci entrano. Arrivano sani e salvi in un stanza buia e capiscono che è la stanza segreta della scuola. Tentano di aprire la porta da dove erano entrati per recuperare Gigetto, ma non ci riescono. Non appena un prof. apre la porta, i ragazzi escono di fretta spaventati. Vanno dalla preside e dal prof. Filippo e raccontano cosa è successo. La preside e il prof. si congratulano con loro perché sono andati a recuperare Gigetto di loro volontà, anche se non sapevano cosa gli sarebbe potuto succedere. Gli amici, felici di aver recuperato Gigetto, vanno a fare lezione di italiano e dopo di musica.

Passano dei giorni e le uova di animusi degli amici di Mario si schiudono, l’animuso di Giulia si chiama Gilberto, è un cagnufo, quello di Antonio si chiama Milo ed è un topiglio grande come un coniglio, ma con le sembianze di un topo.

Gli animusi dei tre amici iniziano a giocare nel giardino della scuola, accompagnati dalla musica dei ragazzi.

Passano gli anni del Liceo e gli amici Antonio, Mario e Giulia finiscono gli studi e iniziano a lavorare nella scuola di Armonia.

 Oukhama Sara, Penzi Viola, Rocca Elisa, Rouatbi Baraa, Voicu Serena

LE AVVENTURE DI TOBI

Ciao! Io sono Tobi, il canorso di Pietro. Adoro giocare con Sofi e Ciccio. Anche se il prof. Filippo ha detto a Pietro di non farlo, lui mi tiene sempre in braccio e io lo adoro. Oggi mi ha dimenticato sul terrazzo, prima di andare a lezione di animusi. Allora ho deciso di esplorare la scuola da solo. Sono andato a correre nel prato grande. Dopo, ho fatto una passeggiata nel boschetto.

Mi stavo riposando quando un rumore mi ha incuriosito. Proveniva dal lago. Mi sono avvicinato lentamente. Stavo guardando nell'acqua quando mi sono spaventato e sono caduto. Per fortuna ho trattenuto il respiro! Vedevo solo le cose vicine. Ho sentito di nuovo quel rumore e, all'improvviso, ho visto una strana creatura. Era un essere gigantesco, lungo, aveva la pinna da squalo. Pure testa e denti da squalo, il corpo, invece, era da anguilla. Ero spaventato e mi sono spaventato ancora di più quando all'improvviso ha iniziato a rincorrermi. Solo quando ha tentato di mordermi ho scoperto che i suoi denti davano la scossa. Non avevo più fiato, ma per fortuna è arrivato Pietro! Si è buttato in acqua e mi ha salvato!

Con lui c'erano anche Camilla, Giulia e i loro animusi. Il mio padroncino era felice di avermi trovato. Tornando verso la scuola, abbiamo incontrato Filippo e ha detto: “Sta per nascere la sorella di Tobi! Presto, andiamo alle stalle!".

Non vedevo l'ora di vedere mia sorella. Siamo corsi alle stalle e abbiamo trovato una panfoca e Filippo ha detto: "Ve la presento, lei è Nina, una Panfoca molto educata". E ha continuato: "Pietro il tuo animusi è figlio di Nina".

Pietro è rimasto sbalordito e ha chiesto a Filippo: "Perché non sono insieme?"

Filippo ha risposto: "Abbiamo trovato un uovo nel bosco, non c'era nessuno quindi abbiamo deciso di prenderlo per accudirlo. Solo dopo abbiamo scoperto che Nina era sua madre".

Non sono riusciti a finire di parlare che, improvvisamente, sentono un piccolo rumore.

"SI STA SCHIUDENDO!" urla Pietro. Ho visto subito un musetto, poi degli zoccoli. Pietro ha subito detto: "Che cos'è?”.

Era una volpe con le corna e gli zoccoli, era una cervolpe. Hanno deciso di chiamare mia sorella Kiri, era proprio carina! Sono andato subito ad abbracciarla e lei mi ha dato una leccatina sulla guancia. Poi siamo andati a giocare sul prato e ci siamo stancati. Quindi siamo andati a fare un riposino, intanto Pietro, Camilla e Giulia sono andati a pulire le stalle insieme a Filippo. Quando mi sono svegliato siamo andati al lago. Pietro ha chiesto: "Ma chi è quell'animusi nell'acqua?".

Filippo ha risposto: "È un Anguisqualo, protegge le sue uova, che però non si sono mai schiuse. È pericoloso, stateci lontano!".

Intanto io, Ciccio e Sofi ci siamo avvicinati al lago. Stavamo giocando quando è arrivato l'Anguisqualo. Ci stava guardando. Non so perché, ma le ho detto: “Mamma!”. Per un attimo mi ha guardato stranita, poi è tornata aggressiva. Filippo si è girato in tempo. I ragazzi erano spaventati, ma per fortuna Giulia ha preso il flauto e ha iniziato a suonare una musica dolce. L'Anguisqualo si è presto calmato. Mi sono avvicinato a lei e le ho dato una leccatina.

Pietro mi ha urlato: "TOBI VIENI SUBITO QUI!", ma io non lo ho ascoltato. Secondo me, è stata presa dall'istinto materno. Subito dopo si sono avvicinati anche i miei amici animusi. L'Anguisqualo ci ha lanciato una pietrolina e noi l'abbiamo presa. Abbiamo capito che voleva farci giocare. Quindi gliela abbiamo ridata. Abbiamo continuato a giocare. Dopo un po’, Filippo ha portato dei panini a Giulia, Pietro e Camilla. A noi Giulia ha suonato una bellissima melodia. Abbiamo giocato ancora, fino a quando Filippo ci ha chiamato per andare a fare una passeggiata nel bosco. Abbiamo salutato la nostra nuova amica e siamo andati.

Nel bosco i nostri padroni hanno raccolto mirtilli e lamponi con cui poi hanno poi preparato una buonissima torta da fare assaggiare alla scuola. Tutti ci hanno fatto i complimenti!

Alle 18 c'era l'ultima lezione di animusi. Quindi sono rimasto di nuovo da solo con i miei amici animusi. Siamo andati al lago, abbiamo chiamato la nostra amica e lei è venuta subito da noi a farci giocare. Quando è finita la lezione Filippo è venuto a chiamarci, ovviamente sapeva dove trovarci.

Siamo andati dalle stanze a riposare.

Questo è il racconto della mia giornata .

Notte, notte!

 Brassadelli Marco, Gatto Mattia, Galletti Alessandro

ARMONIA E I ROCKER

Era il primo giorno di scuola ad Armonia per Arthur. Gli venne affidato un uovo che si schiuse e rivelò un pingufo a cui diede il nome di Jago.

Passò un mese e, una mattina, Arthur non trovò più Jago. Andò da Filippo e gli chiese dove potesse essere. Filippo gli disse: «Secondo me, potrebbe essere nella zona all'ombra degli alberi, in riva al lago, dato che è il suo posto preferito».

Allora Arthur, insieme a Maya e Achille, andò nel posto suggerito da Filippo. Non lo trovarono subito, dovettero suonare la sua melodia preferita. Finalmente Jago comparve, ma improvvisamente, dal lago, uscirono anche degli animusi malvagi che appartenevano ai Rocker.

I Rocker avevano cattive intenzioni: volevano per loro tutta la magia degli animusi di Armonia.

«Noi siamo i Rocker, vogliamo tutta la magia degli animusi della scuola per poter alimentare la nostra musica! Così, finalmente, qualcuno ascolterà la musica Rock!»

Allora Arthur e i suoi amici si precipitarono dalla preside e le dissero: «Ci sono i Rocker in riva al lago che ci vogliono attaccare! Dobbiamo fare qualcosa!». La preside andò a controllare, ma non trovò niente.

Quella stessa notte Arthur, Maya e Achille andarono al lago e videro una luce sul fondo, dopodiché calarono una corda con all'estremità un peso di piombo e con essa scesero sul fondale del lago. Lì trovarono un mondo riservato solo al Rock e videro una banda metal: i Metallica.

I ragazzi esclamarono: «Non riuscirete a conquistare Armonia!», allora i Metallica risposero: «Staremo a vedere, solo la musica può deciderlo»

Cominciò il combattimento. Inizialmente sembrava che Arthur, Maya e Achille potessero vincere, ma alla fine i Metallica li spedirono, con un colpo di basso, in superficie. I ragazzi capirono che la musica classica non era abbastanza forte, e allora chiesero alla preside se ci fossero tipi di musica più forti. La preside rispose: «Ne esiste solo uno: il rap!». Se volete impararlo dovete andare sul monte Guruguru».

Lì i ragazzi incontrarono Eminem, il rapper più potente del mondo. Impararono tutti i segreti del rap.

Quando furono pronti, sfidarono di nuovo i Metallica. La sfida iniziò. I Metallica partirono subito forte con la loro canzone migliore, "Master of puppets", ma la velocità della canzone di Eminem "Godzilla" li sovrastò. I Rocker persero, ma quella canzone piacque molto.

«Ci avete battuto, ma quello stile di musica era forte!». Allora Arthur disse: «Se volete potete diventare nostri alleati, Armonia è sempre aperta all’incontro con nuove culture musicali».

Maya aggiunse: «Potremmo mischiare le nostre culture musicali per creare delle canzoni moderne!».

I Rocker accettarono. Da quel giorno Armonia divenne una scuola di musica Rap e Rock.

Bellissime queste storie, compimenti ai ragazzi e grazie per avercele raccontate!

Noi ci rivediamo presto con gli atri racconti della 1B,

Claudia

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