Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

mercoledì 5 aprile 2023

Un Giorno ad Armonia 2023 - scuola Chiossone - 1C gruppo III

 


 Buongiorno, Cari Amici Lettori, eccoci di nuovo pronti per un viaggio ad Armonia, assieme ai ragazzi della 1C della scuola Chiossone di Arenzano (Genova).

Leggiamo i nuovi racconti nati dalla mente fantasiosa di: Isetta Nicolò, Israel Joy Chidimma, Leanza Roberto e Lucchesi Margherita.

Potete nel frattempo scaricare la raccolta dello scorso anno (qui il post per saperne di più)

(cliccate invece qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Isetta Nicolò

LA SCOMPARSA DEGLI ANIMUSI

Ciao sono Nicolò, uno studente della scuola di Armonia abbastanza magro e alto poco più di un metro e quaranta. Ad Armonia ho conosciuto i due miei migliori amici: Pietro è magro, simpatico, con occhi e capelli marroni e Camilla mingherlina, con capelli biondi e occhi marroni. Vi vorrei raccontare il mio primo giorno di scuola ad Armonia.

Tutto è cominciato la mattina stessa, poco dopo la colazione, quando mi sono diretto con i miei amici alle stalle da Filippo per prendere ciascuno il nostro uovo. Ma, non appena ho ricevuto il mio uovo, è arrivata di corsa la preside Orchestri che ha gridato:

“Filippo presto il mio gattufo è scomparso ed è ciò che è successo a tutti gli altri animusi compreso il tuo!”

“Dobbiamo cercare di capire chi o che cosa li ha fatti sparire” ha risposto serio Filippo che intanto stava consegnando l'uovo a Pietro.

“Ragazzi voi rimanete qui” ci ha detto Filippo.

“Perché? Noi vorremmo venire con voi per darvi una mano visto che gli altri studenti sono al torneo di Tornado e non vi possono aiutare" abbiamo risposto insieme.

“Ok ma non fate cose strambe” detto questo abbiamo seguito la preside Orchestri con Filippo.

Arrivati al prato grande abbiamo iniziato subito a cercare eventuali tracce lasciate dagli animusi o dal ladro.

Dopo molto tempo Pietro ha gridato: "Ragazzi qui c'è un'impronta ma non capisco di che cosa"

"È l'impronta di una muccoca” ha risposto Filippo "A quanto pare era diretta verso il bosco".

"Allora andiamo" ho risposto eccitato.

Così ci siamo inoltrati nel bosco.

Dopo una mezz'oretta di camminata il mio uovo ha iniziato a scricchiolare e ho detto a Filippo "Filippo sta nascendo il mio animusi come mi devo comportare?"

"Lascia fare a me e tranquillizzati” ha detto Filippo.

"Che bel lufo marrone e grigio con un bel piumaggio e due enormi ali possenti,credo che tra un mese sarà già in grado di volare".

Dopo poco il mio uovo si è schiuso e a Camilla è venuta un'idea geniale. "Nicolò il tuo animusi potrebbe aiutarci a trovare gli altri animusi con la sua vista visto che è un lufo".

"Bellissima idea ma prima Nicolò come lo vuoi chiamare?" mi ha chiesto Filippo.

"Batuffolo perché è morbido" ho risposto.

A un certo punto, dopo aver ripreso il cammino e parlato un po' di Batuffolo abbiamo visto il lago e lì vicino il gattufo della preside Orchestri che beveva la preside ha esclamato.

"Ma quello è il mio gattufo! Forse non sono stati rapiti ma se ne sono andati per tornare nella natura come era prima che arrivassimo noi e li addomesticassimo",

"Non capisco" ho risposto perplesso

"Ciò che intendo dire è che gli animusi sono tornati da dove sono venuti".

"Quindi il mistero è risolto il che vuol dire che ci basterà andare a recuperarli nel loro habitat e riportarli qui" ha detto Pietro.

"Si ma ci sarà una modifica: due volte alla settimana ciascuno studente dovrà portare il suo animusi nel suo habitat" rispose la preside Orchestri.

Dopo che gli altri studenti sono tornati ad Armonia dal torneo è stato detto loro della nuova regola e così due volte alla settimana, ogni studente, porterà il suo animusi nel suo vecchio habitat così che possa sentirsi libero.

 Israel Joy Chidimma

GLI AMMIRATORI SEGRETI

Grazie a Giulia la squadra di Armonia vinse contro la squadra africana, tutti i suoi compagni felicissimi la sollevarono gridando il suo nome e dicendo: "Sei la migliore, bravissima, senza di te non avremmo mai vinto"; arrossendo fece il segno di voler scendere e ringraziò tutti per la collaborazione e l'impegno dato. Arci fiero di lei le diede una pacca sulla spalla annuendo per quello che stavano dicendo i compagni: "Sì sei stata bravissima!”

Dopo i festeggiamenti tutti andarono negli spogliatoi e Giulia si affrettò per andare in quelli femminili.

Uscendo vide un gruppo di ragazzi della scuola che avevano degli striscioni con il suo nome, le chiesero un autografo e lei sorpresa e fiera glielo fece ma ricordò a tutti che il merito era stato di tutta la squadra.

Andò verso la sua camera si sdrariò pensando alla bella giornata trascorsa, pensò a Pietro e iniziò a dire tra sé e sé: "Non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando gli dirò che ho vinto" si accoccolò vicino a Ciccio e si addormentò.

La mattina dopo si svegliò stanca e senza energie, ma si sforzò e si alzò per fare colazione, vedendo Pietro le ritornò tutta l'energia persa e iniziò a raccontargli la partita, verso la fine del racconto tre ragazzi si avvicinarono e le donarono un mazzo di fiori, Pietro li guardò male, uscì subito la sua gelosia, Giulia se ne accorse e sorrise di nascosto. Pietro decise di stare calmo e chiese chi fossero quei tre, Giulia lo tranquillizzò e gli disse che erano i fan della squadra avversaria: "Ormai sono diventata una Star!"

 Leanza Roberto

IL BOSCO DI ARMONIA

Ciao, mi chiamo Freddy e ieri mi sono perso nel bosco di Armonia per colpa del mio amico Jason: mi aveva chiesto di portargli un ramo magico che riuscisse a esaudire ogni suo desiderio e siccome Jason è un mio caro amico, decisi di fare di tutto per accontentarlo.

Impaziente, corsi subito nel bosco a cercare il ramo, cercai dappertutto con molta attenzione, ma non trovai nulla, quando mi fermai a riposare, mi accorsi che ero là dentro già da due ore e non trovavo più la strada per tornare a scuola; a un tratto udii dei rumori, qualcosa si muoveva dietro a un cespuglio: era un tartaiale, un piccolo “animusi” composto da una tartaruga e un maiale e mi tranquillizzai perché era innocuo e tenero. Quindi proseguii e mi addentrai ancora di più nel bosco e mi ritrovai davanti a un lago pieno di pesci strani, avevano la coda da squalo e il corpo da tigre: erano degli squigri. Vicino al lago c’era il nido di un lufo. Il lufo aveva la testa grande e grigia da lupo e il corpo marrone da gufo. All’interno di quel bosco c’erano molti animusi.

Mi spostai e, a un tratto, fui aggredito da un capidattilo, metà pterodattilo e metà capibara, che mi catturò con le sue zampette e mi portò in alto nel suo enorme nido, con le sue grosse ali. Restai sbalordito dal fatto che in questo luogo esistessero animusi metà animali preistorici e metà animali. In un momento di distrazione, la creatura lasciò la presa e io caddi in un fiume molto agitato, cominciai a nuotare ma avevo molta paura stavo rischiando di annegare, ma alla fine arrivai sulla spiaggia della scuola e riuscii a fermarmi stremato; in quel momento arrivò Jason preoccupatissimo, mi stavano cercando da ore, mi aiutò a uscire e mi avvolse in una coperta, quando vide che fortunatamente non mi ero fatto nulla di grave, mi disse: “Stai bene? Sappi che nel bosco di Armonia non esiste nessun ramo magico, stavo solo scherzando!”.

E da quel giorno Freddy cominciò a pensare alla sua vendetta…

 Lucchesi Margherita

PRIMA VERIFICA AL LICEO DI ARMONIA

Mi chiamo Camilla e frequento il primo anno del liceo Musicomagia di Saturnino, il quinto pianeta della galassia Andromeda, sono la migliore amica di Giulia e proveniamo tutte e due dalla Terra; siamo qui per imparare una nuova tecnica di nutrimento degli animusi tramite le note degli strumenti musicali. In questo liceo mi trovo bene e i professori, pur essendo di aspetto diverso da quelli della Terra, sono molto bravi e disponibili.

La settimana scorsa, visto che siamo giunti a metà del primo anno, abbiamo dovuto svolgere la prima verifica pratica per dimostrare ciò che abbiamo imparato; nel mio caso dovevo nutrire con note musicali l'animusi a me assegnato: un bel cucciolo di Capiprada ovvero un animale metà bradipo e metà capibara.

La mattina della verifica ero molto preoccupata perché era la prima volta che dovevo svolgere in pratica un compito così impegnativo, così mi sono affrettata a raggiungere il mio animusi per correre con lui subito in classe.

Appena arrivata mi sono seduta a fianco alla mia amica Giulia che con il suo flauto eseguiva alcune note di prova. Dopo un po' è entrata l'insegnante che ci ha indicato le note da suonare per i nostri animusi e ci ha dato due ore di tempo per nutrirlo, ci ha dato poi il via e così ci siamo messi subito al lavoro. Nell'aula risuonavano decine e decine di note e ogni studente interpretava a modo suo il compito assegnato.

Io ho iniziato con le prime note, ma in quel turbinio di note non riuscivo a concentrarmi e il mio Capiprada mi guardava triste restando immobile sul mio banco. La preoccupazione aumentava e dal mio flauto non uscivano note adeguate a nutrire il mio animusi. Così ho deciso di chiedere a Giulia un consiglio, ma subito l'insegnante mi ha ripresa impedendomi di ricevere aiuto dalla mia amica. Sempre più sconfortata ho provato a invertire le note, ma il risultato non è cambiato e il mio animusi continuava a languire tristemente sul mio banco.

Ad un tratto mi venne in mente di pensare all'ambiente naturale dove era nato il mio Capiprada e ho visto nella mia mente una foresta di canne di bambù. Allora ho pensato che forse il mio non era lo strumento adatto a produrre note adeguate a nutrire il mio animusi. A questo punto ho capito: le canne di bambù ricordavano le canne dell'organo musicale, era quello lo strumento adatto al mio animaletto.

Così ho chiesto all'insegnante se fosse possibile cambiare strumento e se nella scuola ci fosse un organo a canne. L'insegnante stupita dalla mia domanda ha comunque accettato la mia richiesta e mi ha accompagnato nell'auditorio della scuola in cui c'era ogni tipo di strumento e in fondo un vecchio organo. Il mio Capiprada che fino a quel momento aveva camminato molto lentamente, appena ha visto le canne dell'organo si è subito ravvivato dando segni di eccitazione, questo mi ha confermato che ero sulla strada giusta. A questo punto mi sono seduta all'organo e ho suonato le prime note, "EVVIVA! ora piccolino mio sono sicura che riuscirò a nutrirti".

Le note uscivano dalle canne dell'organo quasi naturalmente, il piccino si nutriva e io finalmente ero felice di aver trovato il giusto strumento per svolgere il mio compito.

Oggi sono qui serena e attendo di sapere quale sarà il voto della mia verifica e sono contenta di aver imparato a suonare un nuovo strumento musicale anche se è complesso e insolito.


Grazie a tutti i ragazzi per averci raccontato le loro storie!

Noi ci vediamo presto per un nuovo viaggio ad Armonia :)

Claudia

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