Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

lunedì 9 maggio 2022

Un Giorno ad Armonia - Agosti Noemi - Cassissa Nicolò - Cominetti Matteo


 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi torniamo insieme ad Armonia,

leggiamo le storie di Noemi, Nicolò e Matteo.

(dalla classe 2^C, scuola Scafiti di Busalla, GE)

(cliccate qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

Agosti Noemi

UNA QUESTIONE DI GELOSIA



!!!!DRIN DRIN!!!! Suona la sveglia, sono le 7.00am. Il sole ormai è sorto. Giulia e Camilla, molto svogliate e stanche, si alzano e, dopo essersi preparate, si dirigono verso l’aula di Musicomagia.

La giornata per Giulia sembra essere iniziata male ma peggiora dopo pochissimo tempo. Sono trascorsi circa 20 minuti dall’inizio della lezione e qualcuno bussa alla porta, la prof apre ma non c’è nessuno. Le due amiche, annoiate dalla lezione, chiedono di andare in bagno e subito dopo le segue anche Pietro. Arriva la preside, cercano di nascondersi per non farsi vedere in giro nei corridoi ma purtroppo li trova tutti e tre per colpa delle risate insensate di Camilla, ma succede qualcosa di strano: i tre amici si aspettano una punizione ma invece… si svegliano in infermeria.

Davanti c’è una ragazza con dei lunghissimi capelli color rosso fuoco e occhi verde smeraldo, che, con una voce molto tenera, dice: "meno male che c’ero io, siete tutti svenuti’. Dà un bacio sulla fronte a Pietro ed esce.

I tre amici non si ricordano assolutamente niente, ma l’unico pensiero della piccola Giulia era quel bacio. Si avvicina al lettino di Camilla e le sussurra: “Guarda gli occhi di Pietro, sembra così innamorato, non mi piace per niente questa ragazza”

Camilla risponde con una risatina mentre dice: “Giulia quanto sei gelosa”.

Suona la campanella della cena e tutti i ragazzi vanno in mensa. Le due amiche, sentendosi meglio, vanno a mangiare, mentre Pietro dice che le raggiungerà dopo. Lo aspettano come sempre, quasi finché il cibo non diventa gelido; si guardano intorno e ad un certo punto dalla porta entrano Pietro e la misteriosa ragazza dai capelli rossi. Giulia è abbastanza confusa da quello che sta vedendo. Ancora non realizza che il ragazzo che le piace e che allo stesso tempo contraccambia la “tradisca” per una ragazza che conosce a mala pena. Lei tiene il muso per tutta la cena, trattenendo le lacrime, fino a quando decide di andare al tavolo dove sono seduti Pietro e la ragazza dell’infermeria.

Lui dice: “Ti serve qualcosa?” ma lei risponde con un applauso e se ne va, tirando un'occhiataccia a quella ragazza.

Per tutto il giorno Pietro non parla né con Camilla né con Giulia. Ad un certo punto alle due amiche viene un'idea e tutto comincia con una semplice “battuta” di Camilla: “Ma questa da dove esce? Ahaha...”

A Giulia si accende la lampadina e dice di scatto: “ESATTO DA DOVE ESCE QUESTA RAGAZZA SINCERAMENTE DOPO UN ANNO CHE SIAMO DENTRO QUESTA SCUOLA NON L'ABBIAMO MAI VISTA DA DOVE VIENE? COME SI CHIAMA? IN CHE CLASSE è? CHI è? DOBBIAMO SCOPRIRLO!!!!!”.

Le due ragazze vanno a parlare con la dirigente, chiedendo il nome della ragazza misteriosa, descrivendola con l’unica cosa che salta subito all’occhio: i suoi capelli, ma la preside, balbettando, dice di non avere la minima idea chi sia. Chiedono a diversi studenti ma nessuno l'ha mai vista.

Giulia e Camilla sono molto confuse, perché è impossibile che non l'abbiano vista neanche nella mensa che era piena di persone. L'unica idea che viene alle due è quella di guardare le registrazioni delle telecamere di sicurezza per capire quello che è accaduto prima di svegliarsi in infermeria. Dalla visione di quelle riprese rimangono sconvolte: la preside lancia la polvere “smemorina” che consiste nell'eliminare completamente la memoria di chi l’annusa per i successivi dieci minuti, in seguito dà loro una strana bevanda gialla per le ragazze e rossa per Pietro. Camilla sa cosa sono quelle bevande e dice: “quella gialla serve per farti vedere una figura inesistente e quella rossa fa lo stesso ma ti fa innamorare di questa figura. Esiste solo una cura, una pozione difficilissima da creare ma, essendo un’esperta in questa materia, ne ho già tre: le avevo preparate per fare degli esperimenti ma penso che sia il momento più giusto per usarle. L’unico problema è: come facciamo a farla bere a Pietro?”

Giulia risponde dicendo: “Svuoteremo la sua borraccia e la metteremo dentro. Incrocia le dita che tutto ciò funzioni, sto vivendo un incubo a stare lontana da lui”.

Le ragazze si mettono subito al lavoro e ne escono vincitrici: quella figura scompare, la dirigente è arrestata dopo che la polizia vede le registrazione e spiegano a Pietro tutto quello che è successo.

Giulia si getta tra le sue braccia dicendo: “Mi sei mancato, pensavo ti fossi innamorato di lei e di averti perso per sempre”.

Lui risponde: “Non posso innamorarmi di una persona se non sono in me, però in questo momento sono in me e so di essere innamorato di te”.

 Cassissa Nicolò

UN MESE AD ARMONIA



Nicolò e il suo animusi Zenit si sentivano tristi perché il loro migliore amico Massimo era andato via perché l'avevano bocciato. Allora dopo qualche giorno cercarono degli altri compagni per instaurare rapporti d'amicizia. Incontrarono una ragazza di nome Anna: aveva capelli castani come gli occhi, era di media altezza e con una corporatura snella; era timida ma, entrando nel suo mondo, scoprivi un lato meraviglioso che mostrava soprattutto con Nicolò.

L’animusi di Anna era un Elerago ed era da combattimento. Nicolò e Anna si allenavano insieme coi loro animusi e più passava il tempo più la loro amicizia si rafforzava.

Un giorno Nicolò trovò un uovo di animusi non ancora schiuso quindi lo prese e suonò una melodia per lui. Dopo pochi giorni l’uovo si schiuse e fin da subito non sembrò un animusi da combattimento normale. Quindi Nicolò lo portò da Filippo per un controllo gli disse: “Questo è un animusi infetto da un simbionte del pianeta vicino a quello di Armonia, cioè un Simbilupo, ma lo puoi anche tenere perché è un animusi speciale”. Nicolò e Anna lo portarono sul prato, decisero che nome dargli, e in coro dissero “Si chiamerà Venom”.

Venom e Zenit andavano molto d’accordo, come Nico e Anna, infatti i due avevano un bel presentimento sul loro futuro.

Nella seconda settimana di scuola di Anna e Nicolò iniziarono i gironi del torneo di combattimento. Anna prese il posto di Massimo. La squadra di migliori amici dopo lunghi allenamenti capirono che c’era una vera sintonia tra gli animusi quindi i ragazzi andarono da Filippo per farsi spiegare quella frase che aveva detto quando l’uovo si schiuse. Scoprirono che Venom e Zenit sono entrambi simbionti solo che Zenit in forma meno infetta, Filippo gli disse: ”quei tipi di animusi capiscono lo stato d’animo del loro padrone e del loro amico e quindi si comportano nello stesso modo dei loro padroni!”

Dopo questa notizia ripresero il torneo anche se un po' turbati ma, grazie a questo loro legame arrivarono in finale. Ad ogni squadra era permesso una settimana di tempo per prepararsi, quindi la squadra Venere si preparò al meglio.

Arrivò il giorno della finale e dovettero combattere contro la squadra Zeus, la squadra che Massimo e Nicolò avevano sconfitto precedentemente. La coppia combatté con valore e vinse grazie a questa sintonia tra gli animusi e soprattutto tra amici.

Il giorno dopo i genitori dovevano venire a prendere i propri figli. Quindi all’uscita quando Anna e Nicolò ricevettero di nuovo i propri cellulari si scambiarono i numeri di telefono così rimasero migliori amici per sempre.

 Cominetti Matteo

LA SCUOLA DI ARMONIA



Finalmente settembre è arrivato, Marco, Giulia ed io fremiamo e aspettiamo questo momento da tutta l’estate.

Tutti e tre ci siamo immaginati il tanto atteso animusi che ci sarà assegnato, io spero tanto in una mucocca, del resto l’allevamento e l’agricoltura sono la mia grande passione, Giulia è una femmina, una romanticona e spera tanto in un canaroso, un animale da compagnia!

Una mucocca invece, sarebbe perfetta per me, col flauto non sono bravissimo e sicuramente potrei riuscire a dare il mio meglio e farla crescere forte e sana.

Una volta finita la scuola grazie alla Musicomagia si trasformerà in una buona mucca da latte e chissà forse avvererò il mio sogno e aprirò una grande azienda agricola con fattoria e distribuzione di buon latte fresco.

È il 14 settembre, giorno dell’inizio del nuovo anno scolastico, tutti noi ragazzini e ragazzine del primo anno siamo riuniti nel grande cortile di Armonia, si, è un nome buffo per una scuola, ma qua tutto è buffo, tutto è piacevolmente armonioso.

Davanti a noi sfilano in ordine come dei buffi soldatini allegri, i ragazzi della seconda, della terza, della quarta e per ultimi i grandi ragazzi della quinta, accompagnati da Lei, la figura più importante e temuta di Armonia, la preside Orchestri.

Si, lei è la più temuta perché è lei che assegna ad ogni alunno, il tanto atteso animusi che lo accompagnerà per la vita, che dovrà nutrire, crescere e soprattutto aiutare a sconfiggere il nemico che da secoli aleggia ad Armonia. Ogni anno il nemico cambia strategia e sconfiggerlo diventa sempre più difficile….

È arrivato il mio momento, Marco e Giulia sono già stati chiamati.

Nel silenzio del cortile la preside Orchestri con voce squillante annuncia: “Cominetti Matteo”, io impaurito rispondo: “Sì, signora preside, sono io”.

Un attimo di silenzio e di nuovo la sua voce squillante: “l’animusi assegnato a lei Matteo è un apesciolina”.

Ecco, per un attimo avrei voluto non essere in quel gran cortile, ma essere in una scuola tradizionale. Mio fratello è iscritto al Liceo Scientifico, lì sono tutti seri, non di certo buffi e spensierati come noi ma che c’è di male, il mio nemico poteva essere la chimica che è una materia difficile ma si può superare facilmente!

Un’apesciolina, un piccolo insetto indifeso che oggi si trova a dover lottare con uno dei nemici più difficili da sconfiggere, l’inquinamento, i cambiamenti climatici, l’eliminazione delle siepi e degli elementi naturali del paesaggio, tutto quello che qua ad Armonia sembra essersi fermato centinaia di anni fa ma nel mondo reale in cui viviamo invece è davvero un nemico…

Per colpa di tutte queste condizioni, le api e di conseguenza le “apescioline” anno dopo anno si stanno estinguendo, loro sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta ed è per questo motivo che la salvaguardia e la tutela verso questa specie è diventata molto importante.

Lo confesso, subito ho avuto paura, ho temuto di non potercela fare, poi io sognavo una mucocca, tutto un altro animale, forte, potente, poi ho riflettuto, preso il mio flauto ed ho iniziato a suonare una dolce melodia, per fortuna la mia maestra delle elementari adorava il flauto.

Giorno dopo giorno, la mia piccola apesciolina ha imparato a conoscermi ed io a conoscere lei.

Di certo lei ed io da soli non potevamo farcela, il nemico, sì, lui, il Signor Inquinamento è troppo grosso ed invadente da sconfiggere così ho avuto un’idea…

“A – Pescio – Lina…”

Ho subito pensato ai pesci e al loro motto: “l’unione fa la forza” e così ho chiamato Giulia, Marco e tutti i miei nuovi compagni, accompagnati da tutti i loro buffi animusi. Ho spiegato loro chi era il mio nemico e quanto sia importante per noi tutti e non solo per me sconfiggerlo.

Abbiamo raggruppato un sacco di idee e preparato dei progetti da illustrare alla preside Orchestri e a tutti i nostri insegnanti perché abbiamo bisogno anche del loro aiuto.

È l’ottobre del 2021 l’anno scolastico sta prendendo forma, mio fratello, sì quello serio che fa il Liceo, lo sento spesso parlare di questa“Agenda 2030” il cui obbiettivo è ottenere un Mondo più sano, ecosostenibile, insomma un Mondo che riesce a controllare l’inquinamento.

Ho subito coinvolto tutto il mio gruppo, ho raccontato di questa “Agenda 2030”, abbiamo fatto un breve calcolo, abbiamo 8 anni, “abbiamo arrotondato al 2022” visto che siamo ad ottobre, la preside Orchestri ha approvato i nostri progetti.

Ci siamo: sconfiggerlo sarà davvero dura, ma tutti uniti possiamo farcela, non riusciremo a sconfiggerlo del tutto ma la mia apesciolina ed io siamo sicuri di mettergli paura!

Matteo e la sua apesciolina

Bravi ragazzi, grazie per i vostri racconti! Complimenti a Matteo per la sua storia "ecostostenibile", mi è piaciuta davvero tanto e spero che possa essere d'ispirazione per tutti i ragazzi del mondo reale!

A presto, con nuovi racconti!

Claudia :)


Nessun commento:

Posta un commento