Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 20 maggio 2022

Un Giorno ad Armonia - Classe 5^A scuola primaria di Prato

   

 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi torniamo insieme ad Armonia,

leggiamo le brevi storie che i bambini della 5^A hanno scritto, inoltre sul mio canale Telegram potete vedere la presentazione del bellissimo lavoro sugli animusi con i loro disegni!! 

(scuola primaria di Prato - GE)

(cliccate qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

Nicolò Barsacchi

Stavo dormendo quando mi svegliai e mi ritrovai in un mondo magico.

All’inizio fui un po’ imbarazzato, poi però iniziai a correre all’impazzata e improvvisamente mi fermai perché vidi un edificio con fuori molti bambini.

La maggior parte di loro aveva uno strumento in mano e allora decisi di entrare; adocchiai molti signori che successivamente scoprii essere professori.

Tra i professori, avvistai una signora che successivamente scoprii essere la preside e allora le chiesi se potevo far parte delle lezioni. La preside mi rispose di sì; partecipai alla lezione e al termine di essa andai in stanza del mio nuovo amico Matteo.

Mi fece vedere come suonava la pianola per nutrire il suo animusi “Martin Polpo Pescatore”; mi diede un flauto e mi fece avvicinare a una specie molto rara: “il Maiape”.

Da quel momento diventò il mio animusi.


Greta Bazurro

IL MERCOLEDÌ AD ARMONIA

Oggi è mercoledì, il mio giorno preferito perché ad Armonia ogni mercoledì e, …

Scusate sono andata a fare colazione ora continuo stavo dicendo, e dopo mangiato si può decidere se andare a chiacchierare dagli armadietti, passeggiare o scegliere uno sport oppure stare un po’ con il tuo animusi in giardino.

Beh, detto questo ci vediamo dopo mangiato…

Eccomi qui, allora ho già mangiato quindi nel mio caso posso andare dal mio animusi.

Ah giusto, non mi sono ancora presentata mi chiamo Veronica e come strumento musicale uso il pianoforte, ma ora devo andare dal mio animusi, il mio Fantasy. Staremo un po’ al lago…

È passato un po’ di tempo e si è fatta l’ ora di cenare quindi… ciao ciao!!!


Asia Cherubino

LA GIORNATA DEGLI ANIMUSI

Era una giornata soleggiata e sarebbe stata la giornata degli animusi: una festa che si festeggia una volta all'anno. Io e Giulia dovevamo occuparci di tutti gli animusi mentre gli altri dovevano preparare la festa a sorpresa.

Eravamo tutti molto agitati, abbiamo portato nel fienile tutti gli animusi ed abbiamo aspettato.

Dopo un po’ io e Giulia abbiamo portato tutti gli animusi sul prato e sorpresa!

Era andato tutto a meraviglia, tutti si stavamo divertendo.

Finalmente era arrivato il momento di suonare per tutti gli animusi.

La festa è continuata fino alle cinque di sera, eravamo tutti stanchissimi, abbiamo sistemato e accompagnato tutti gli animusi alle loro tane, è stata una giornata emozionante.


Alessio Ciliberti

UNA GIORNATA CON IL MIO AMICO MARIO

Mi svegliai tardissimo, e mi ricordai di andare con il mio amico Mario alla scuola di Armonia.

Ci incamminammo verso la stanza di musica e iniziai a suonare il mio nuovo flauto.

Dopo un po’ chiesi alla prof se potevo andare in mensa a prendere una merendina, visto che non avevo fatto colazione.

Poi io e Mario ci incamminammo verso il mio animusi Jack, che viveva nel bosco.

Visto che io nell'ora di musica avevo imparato a suonare il mio flauto, gli cantai una nuova canzone che lui non conosceva ancora.

Ci dirigemmo verso la mia casa, quando incontrammo un altro mio amico, Frank.

- Oh, ciao Frank! cosa ci fai da queste parti? - chiesi.

- Stavo andando a prendere una bella pizzetta! - rispose Frank.

- Ah ok. Oh mi dimenticavo ti presentarti il mio amico Mario!!!

- Emh... ciao, mi chiamo Mario.

- Piacere di conoscerti mio nuovo amico!!!!! Io mi chiamo Frank, il più golosone di tutta la scuola di Armonia!

- Ok Frank, ci vediamo poi.

- Ok, a domani!

Io e Mario, allora, ci dirigemmo verso casa mia...

- Ok, Mario, cosa vuoi fare? - chiesi

- Vorrei, mhh... oh, lo so! mangiamo anche noi una bella pizzetta Margherita?

- Ok!

DOPO UNA BELLA CENA CON LA PIZZA...

- Oh, Mario, sono sazio, non ce la faccio più! Voglio andare a dormire!

- Ok, allora ci vediamo domani?

- Sì, a domani Mario.

- Ciao, e... buonanotte!

- Buonanotte Mario!


Lia Ieraci

UNA CACCIA AL TESORO SPECIALE

Mi trovavo a scuola e stavo finendo la mia ultima lezione di musica con il Prof. Leopoldo Del Violino.

Uscendo da scuola, invece di incontrare Giulia, trovai Lolpolpis, l’Animusi più fedele di Giulia; con un suo tentacolo mi diede un foglietto su cui era scritto “vai al lago…”.

Andai al lago e, sporgendomi dal pontile, vidi una barca sott’acqua ed un altro bigliettino con su scritto: “puliscila e aiuterai Giulia”.

Io all’inizio non capii, però dopo mi rimboccai le maniche.

Dopo 6 ore la barca era pronta, fornita di vela, albero maestro e salvagenti; in un cassetto di legno ruvido si nascondeva un altro bigliettino di Lolpolpis: “issa la vela, parti e cerca un tronco in mezzo lago”. Io ovviamente non sapevo condurre una barca, ma con le sue indicazioni ce la feci.

Avvistai il tronco e lo trascinai sulla barca, lo aprii e trovai: “manca poco, forza che sei arrivata!”. In quel momento realizzai che Giulia si trovava sull’Isola dei Musicanti Cakamora Dorati.

Per fortuna avevo il mio flauto tascabile. Salii sull’isola, raggruppai i Cakamora e cominciai a suonare: i musicanti piano piano si addormentarono, proprio prima di buttare Giulia giù da un dirupo.

Riuscii a liberare Giulia, salimmo sulla barca e ritornammo ad Armonia sane e salve.


Christian Lauria

Era un bel giorno ad Armonia, c’erano quasi 26 gradi e si era schiuso il mio uovo con la sinfonia dell’Arpa. Ero contentissimo: si chiamava Fenicidrago era socievole, ma anche molto Solitario, per me era molto importante.

All’inizio era piccolo, poi col passare del tempo è diventato molto più alto. I professori erano molto simpatici.

Poi io, Pietro e Giulia siamo andati nella foresta a giocare con i nostri Animusi, poi era l’ora di andare a lezione quindi il mio Fenicidrago ci portò a lezione…. Volando!


Davide Lazazzara

Dopo qualche ora, arrivai alla scuola Armonia, la visitai per un po', fece qualche giretto nelle aule, c'erano tante aule tra cui l'aula di musica; c'era anche una mensa stupenda, c'era di tutto e di più.

La scuola era molto grande e dopo la visita incontrai il mio amico Fin, cioè il mio amico animusi. Fin era molto felice, ma non so il motivo. Lo seguii perché ero curioso, è mi portò di fronte ad un lago bellissimo: c'era un paesaggio stupendo. Lo ammirammo a lungo, insieme.

Alla fine di questa piacevole avventura tornammo alla scuola di Armonia, erano circa le 19:00 e ci aspettava una deliziosa cena. Questa giornata per me sarebbe stata indimenticabile. Un nuovo posto, un nuovo amico!


Giada Lombardo

IL MIO ANIMUSI

Era un giorno caldo ad Armonia quando si era appena schiuso il mio uovo e anche quelli di Giulia e Pietro, il mio è stato l’ultimo a schiudersi tra noi tre!

I nostri animusi avevano l’uovo bianco con delle macchie viola e rosa.

Giocammo tutto il giorno con i nostri animusi per scoprire quale fosse la musica che lo facesse addormentare, e per fortuna lo scoprimmo dopo due minuti di vita!

La sua musica preferita era quella dell’arpa che, anche se suonavo con difficoltà, gli piaceva veramente tanto.

Giulia era mia amica e come noi i nostri animusi!

Dopo un po' scoprii che l’animusi di Pietro era innamorato dell’arpa proprio come il mio!

Così nel tempo libero o dopo le lezioni io e Pietro con i nostri animusi andavamo nella stanza più vuota di tutta Armonia per suonare l’arpa e far rilassare i nostri animusi!

Poi dopo qualche minuto che dormivano arrivava quasi sempre Giulia, così da parlare tra noi e far divertire i nostri animusi con la musica delle nostre chiacchiere!


Beatrice Lovotti

UNA GARA DI MUSICA E MAGIA

Era una giornata nuvolosa e stavo per entrare a scuola, quando ci saluta la Maestra: - Ciao Bea, ciao Holly come state? Oggi suoneremo uno strumento nuovo e come vi avevo promesso faremo una gara.

- Una gara?

- Sì ragazze ci vediamo in classe.

Mi guardo e mi accorgo di non essermi vestita del tutto, presa dal panico sono corsa subito a casa a cambiarmi, per fortuna sono arrivata in tempo in classe.

Sono veramente in ansia ma arriva il mio Animusi e mi dice:

- Stai tranquilla di sicuro vincerai questa gara di magia e musica.

Dal corridoio sento la voce della maestra:

- Bea vieni è iniziata la gara di magia!

Entrati in classe Holly prende la scopa magica e io prendo la bacchetta; a quel punto la maestra ci chiede di fare una magia, con Holly decidiamo di far comparire una Civetta e un Gufo, con un colpo di bacchetta e formulando le parole “Civetta Civetta”, “Gufo Gufo” apparite davanti a me, in mezzo ad un scintillio apparvero un Gufo e una Civetta.

La maestra esclama:

- Brave Bea ed Holly avete passato il test di magia, adesso potete andare nell’Aula di musica.

Felici ma in ansia ci siamo avviate nell’Aula di musica dove ci attendeva un maestro, che rimane stupito vedendoci entrare con un gufo ed una civetta sulla spalla.

Il maestro annuncia di prendere un flauto ed un violino, io prendo il flauto ed Holly il violino e iniziamo a intonare un’armoniosa melodia, cosi dolce che gufo e civetta iniziano a svolazzare dolcemente nell’aria attirando anche il mio Animusi che si mette a mangiare le note della nostra melodia.


Kriseld Lumanaj

Era il mio primo giorno ad Armonia mi avevano già dato il mio uovo e mi avevano detto che il mio animusi sarebbe stato un lupadragal. Non vedevo l’ora che il mio uovo si schiudesse.

Uscii per andare alla mia prima lezione di musica ci insegnarono la melodia per far schiudere l’uovo. La mia melodia era quella di un flauto allora alla fine della lezione corsi subito alla mia stanza e suonai la melodia che mi consigliò di suonare la maestra. L’uovo si schiuse subito l'animusi era carinissimo e aveva: testa e corpo da lupo, gambe e coda da cavallo e ali da drago. Che fantastica emozione!

Matteo Marchese

SEMPRE IN RITARDO… O QUASI...

Come quasi tutte le mattine, mi svegliai tardi, dimenticandomi completamente che non era domenica e che la scuola invece mi stava attendendo...

Allora misi le prime cose che trovai e cominciai a correre come un pazzo arrivando al momento dell'appello.

Fortunatamente la professoressa di musica non se ne accorse, furono due ore di ripetuti tentativi, perché io non amo il flauto, ma alla fine ci riuscii.

Nella fretta di correre a scuola mi dimenticai di prendere la merenda, che mattinata terribile!

Mi aspettavano ancora le ore peggiori quelle con il severissimo Professore di educazione fisica e io, ovviamente, mi dimenticai anche le scarpe! Così mi lasciò seduto per due ore… la fame mi teneva compagnia... Ad un certo punto mi venne in mente che non avevo ancora visto in giro il mio animusi. Così finite le lezioni, il mio pensiero non era più la fame ma MARTINPOLPOPESCATORE

Andai nel bosco, dove solitamente riposa, ma non era lì, allora andai al lago e non era nemmeno lì... sicuramente gli era successo qualcosa!

Poco distante, sentii dei rumori strani, e tra i rovi intravidi LEOCINGHIO un animusi cattivissimo che da 900 anni, non perdeva occasione per infastidire il mio animusi.

Ora era tutto chiaro MARTINPOLPOPESCATORE doveva essere lì ma vista la differenza di proporzioni non lo vedevo.

Mi avvicinai,così sentendo un rumore LEOCINGHIO si voltò a quel punto MARTINPESCATORE con i suoi tentacoli gli sputò il veleno negli occhi, costringendolo a scappare per il bruciore.

Per fortuna questa volta ero arrivato puntuale…


Alice Mezzogori

Mi svegliai che era già mattina inoltrata. Guardai l' orologio: le otto e quaranta! Era tardissimo, dovevo sbrigarmi!

Mi preparai di corsa, uscii dalla camera e mi diressi verso il frutteto per la lezione di giardinaggio, dove mi aspettava la professoressa Maria Melo.

“Anche oggi sei in ritardo...” borbottò lei.

Abbassai la testa: “Non capisco perché non riesco ad alzarmi mai in orario!” pensai.

“Per punizione,” riprese l' insegnante “andrai a raccogliere le mele!”

Così, mi diressi verso gli alberi, con il cestino in mano, e iniziai a raccogliere i frutti.

Finalmente finii il compito richiesto, mi sedetti su una pietra e incominciai a suonare il violino.

Ad un certo punto si sentì un rumore di foglie e bastoncini calpestati. Più suonavo e più il rumore si sentiva forte.

Alla fine emerse da un cespuglio un piccolo animusi formato da un coniglio e una foca: avevo già sentito parlare di questo tipo di animusi… Sì, era un Focaglio! Sapevo che era un animusi antico e che viveva in libertà, ma sentivo che tra noi due ci sarebbe stato un bel legame!

Mi fissava con due occhioni azzurri e luccicanti alla luce del sole, così continuai a suonare per stabilire un contatto.

Tentai di accarezzarlo, ma nonostante suonassi lo strumento musicale, si allontanò di un passo.

Suonai ancora una canzone, poi, per me, fu l'ora di andare, così tornai dalla professoressa, ma a malincuore. Sperai fino all'ultimo di rincontrare il mio nuovo amico...

Il pomeriggio passo` abbastanza in fretta.

Cenammo tutti insieme, poi ci ritirammo nelle nostre stanze. Guardai dalla finestra e con mia grande sorpresa vidi il focaglio nel giardino della scuola. Gli sorrisi e decisi di dargli un nome.

“Uhm... Nio! Ti chiamerò Nio il Focaglio!” esclamai.

Da quel giorno io e Nio diventammo amici inseparabili!


Carlotta Piombo

IL MIO NUOVO ANIMUSI

Era un bel pomeriggio ad Armonia, avevo appena finito la lezione e visto che faceva caldo mi sono andata a rinfrescare sulla riva del lago.

Appena arrivata sentii un miagolio, pensavo che fosse un animusi malato e che lo stesse curando il mio professore, quindi non ci diedi peso.

Quando stavo tornando per andare a mangiare, sentii quel rumore ancora più forte, mi girai e vidi un animusi tra le piante, mi sembrava ferito.

Andai subito a vedere se stesse bene, ma quando arrivai mi accorsi che perdeva sangue da una zampa.

Tornai di corsa alla capanna dove c’erano le cose per guarire gli animusi, c’era un unico problema non sapevo di che animusi si trattasse.

Presi subito delle bende perché volevo assolutamente aiutarlo, quando arrivai per curarlo mi accorsi che era una Farfavolpe.

Quando finii di fasciarle la zampa lei si avvicinò e iniziai ad avere un legame con lei.

Poi se ne andò e solo dopo capì che era diventato il mio nuovo animusi.

Da allora quando si allontana mi manca tantissimo, ma so di rivederla presto.


Chiara Pugliese

Armonia era una giornata soleggiata, stavo per entrare a scuola, come materie c’erano Arte e Musica… andai nella classe di Musica. Dopo la lezione che era stata molto interessante mi recai nell’aula di Arte, la professoressa ci fece disegnare un vaso di fiori.

Finita la lezione decisi di fare merenda in giardino, dove incontrai gran parte dei miei compagni sdraiati al sole approfittando della ricreazione.

Verso le 15 pensai di fare un salto in palestra per allenarmi con il canestro, ma dato che non ne azzeccavo uno mi stancai e pensai, dato che era già tardissimo, di prepararmi per la cena e anche in fretta perché mi aspettava una festa.


Julia Regazzoni

Quando arrivai ad Armonia, rimasi un po’ delusa: la scuola era di piccole dimensioni ma la cosa più bella era che c’era un’area dedicata allo sport e un’altra alla natura dove ogni alunno del primo anno piantava un fiore magico. Quando entrai però la mia idea cambiò: era come se la scuola si fosse improvvisamente ingrandita.

Alla prima ora avevo la lezione di “Tecnomusicomagia”, mentre la seconda ora avrei studiato “Storia della Musicomagia”. Così mi avviai nell’aula di Tecnomusicomagia. Dopo la prima ora, che fu molto interessante, mentre mi dirigevo nell’aula di storia della Musicomagia incontrai una ragazza molto simpatica che si chiamava Valeria con cui condivisi le mie passioni: fu l'inizio della nostra amicizia. Anche lei doveva andare alla mia stessa lezione, così ci avviammo insieme.

Al termine della seconda ora, che fu la più interessante, io e Valeria ci avviammo verso la mensa che era gremita di ragazzi. Dopo pranzo, avevamo la lezione di “Erbomusicomagia” dove ogni studente piantava un fiore magico, con col professore Edoardo Fiormusica. La lezione fu molto divertente.

Dopo la lezione io e Valeria andammo al parco per curare il nostro uovo che ci era stato dato all’entrata di Armonia. Dopo circa 2 ore, io e Valeria ci dirigemmo verso la mensa per cenare e poi nei dormitori.


Viola Rottini

ALLA SCUOLA DI ARMONIA

È mattina e mi sveglio nella mia camera della scuola di Armonia, insieme a me c’è il mio animale di nome Topalla.

Mi alzo, mi lavo e mi vesto, poi vado a fare colazione insieme al mio animusi. Io bevo il latte con la brioches e il mio Topalla si mangia una scodella di musica rap. Poi vado a lezione insieme al mio animusi.

A lezione insieme al mio animusi imparo a trasformare le piante grasse in gatti, mentre il mio animusi vola in giardino e svolazza di qua e di là per andare su tanti fiori colorati e prendersi tanta energia.

Passare tre giorni alla scuola di armonia è stato davvero divertente ed emozionante, spero di poter ripetere questa bellissima esperienza.


Sofia Valenti

L’INCONTRO

Ero arrivata ad Armonia! Che bello non vedevo l’ora di imparare a suonare la chitarra. La scuola era bellissima e gigante con tantissime stanze. Quindi entrai a scuola, ero curiosissima di vedere le stanze, ma nel frattempo incontrai un alunno con un animale strano e gli chiesi: “Ciao come ti chiami?”

“Ciao mi chiamo Pietro e tu?”

“Sofia”

Ma poi Pietro corse subito via non capivo il perché.

Continuai a visitare la scuola e vidi una bellissima stanza piena di chitarre ma vicino a me arrivò un animale strano e mi chiesi ma cos’è? Intravidi una persona: era la professoressa e le chiesi:

“Scusi cos’è questo animale?”

È un animale di questo posto si chiama animusi perché è mischiato tra leone e cane.”

“Wow è bellissimo!”

“Lo sai che questo animusi come vedi si è già schiuso ma non abbiamo ancora trovato il padrone … Lo darò a te come lo vuoi chiamare?”

“Lo chiamerò Canleo sono i miei due animali preferiti!

Ero rimasta un po’ delusa perché Pietro era scappato subito, ma il mio Canleo mi fece capire il perché: il suo animusi stava scappando e quindi non poteva lasciarlo andare!

Ora avevo capito tutto!


Alice Zannoni

DUE AMICI INSEPARABILI

Era una giornata soleggiata e stavo per entrare a scuola, quando la preside mi venne incontro:

- Ehi Alice, bentornata! - disse.

- Buongiorno Preside!

- Alice, come sai, il primo anno si riceve il proprio animusi, beh ecco il tuo!

Mi diede un uovo che brillava come una decorazione di natale!

La ringraziai e andai nella mia stanza per iniziare subito a crescerlo, quindi lo misi vicino ad un giradischi che suonava una melodia piacevole, ma non lenta.

Dopo tre giorni di continua musica, il mio uovo iniziò a schiudersi, proprio davanti ai miei occhi!!

Dopo l’ultima crepa, l’uovo si aprì con una luce che poteva accecare gli occhi, fino a che la luce calò e si riuscì a vedere l’animusi all’interno… quell’animusi era un Cerverus.

Questo animusi, in particolare, era rosso, con lunghe corna di un colore insolito (scuro).

Questo cucciolo sembrava così indifeso e mi guardava con quei piccoli occhietti lilla, che erano così dolci che ti facevano venir voglia di prenderlo e stringerlo forte!!

Allora mi chinai e lo presi in braccio: in quel momento capii che saremmo stati amici inseparabili.

Tantissimi complimenti a questi giovani autori, che fantasia! E quanti nuovi animusi!!

Ricordate di andare sul mio canale per vedere anche i loro disegni!! 

Clauda


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