Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi torniamo insieme ad Armonia,
leggiamo le storie di gruppo di: Francesca, Matilde, Simone, Francesco - Margherita, Gioele, Ginevra, Riccardo e Eleonora, Alessandro, Matilde, Sara
(dalla classe 1^C, scuola Scafiti di Busalla, GE)
Camicio Francesca - Grammatico Matilde - Romeo Simone - Traverso Francesco
LA MELODIA SIBILANTE CON ANTONIO VIOLINI
Dopo aver passato un'estate indimenticabile anche Antonio dovette ritornare a scuola. Il ragazzo aveva folti capelli ricci e castani, ma messi in ordine. Aveva occhi verdi, un naso a punta è una bocchetta fine. Antonio era di media statura, ma in confronto ai suoi compagni di classe era abbastanza alto. Portava sempre maglioni colorati e calzini che arrivavano almeno 6 cm sopra la propria scarpa. Per i pantaloni invece faceva sempre il risvoltino in modo da accorciarli. Il ragazzo non parlava molto, ma i pochi amici che aveva erano più veri di tutti gli altri. Il ragazzo era un tipo gentile, sensibile e divertente, ma solo con poche persone. Lui amava la musica ed era una tra le sue passioni più grandi. A volte si divertiva a giocare con gli strumenti musicali assieme a sua nonna. Lei suonava la chitarra mentre Antonio strimpellava con il suo flauto una melodia incantevole che accompagnava la musichetta della nonna.
Arrivato alla scuola nuova, scese velocemente dalla macchina con solo il suo zaino dicendo ai suoi genitori che li avrebbe aspettati davanti al cancello dell'Istituto e che dovevano portare loro il resto delle valigie. Dopo un quarto d'ora il cancello, al contrario degli altri, non si aprì ma si alzò.
La struttura più che una scuola sembrava una fattoria. Il giardino non era "enorme", ma neanche piccolissimo (di certo era più grande rispetto a quelli del misero paesino di Antonio). Arrivate alla porta della struttura tutte le famiglie accompagnate da una bidella, che gli aveva fatto attraversare il giardino, dovettero aspettare ancora qualche minuto. Ad un certo punto la porta si aprì: dietro c'era una donna con il broncio, non si presentò nemmeno, ma disse solo che i genitori dovevano lasciare le valigie dei figli per terra e ritornare alle proprie macchine. Poi arrivo un prof: Filippo Gentile. Lui prese le valigie di tutti, una alla volta, e le portò in una stanzina, mentre gli studenti erano tutti in fila.
Antonio in quel momento era molto teso soprattutto perché pensava che genitori sarebbero entrati nella scuola per salutarli un'ultima volta per bene. Poi arrivò il momento anche per gli alunni di entrare nello stanzino. Antonio pensava che quella piccola stanza era davvero stretta e molto buia. Tuttavia, una volta dentro, era tutto il contrario. C'era un corridoio abbastanza largo e in fondo una porta. La donna con il broncio iniziò a fargli strada e li fece andare dentro la porta. Arrivato il turno di Antonio, gli venne molta ansia, gli tremavano le gambe e gli venne pure mal di gola. Quando davanti a lui si aprì la porta capì che non era una porta normale e che non portava a un'altra stanza vicino a quella.
Infatti era un portale!
Una volta varcato vide un mix di colori e di sottofondo si sentiva una melodia. Ad un certo punto Antonio si sentì cadere nel vuoto e dalla paura chiude gli occhi, poi... cadde sopra un'altra ragazza di nome Rebecca Croma. Aveva lunghi capelli rossi ondulati, due occhi verdi è un viso rotondo; inoltre era leggermente più bassa di Antonio.
In seguito chiese al giovane se aveva visto un ragazzo biondo che era il suo amico Simone. Antonio si ricordava di quel ragazzo perché era nella fila dietro di lui, infatti informò Rebecca che sarebbe arrivato molto in fretta.
Entrati nel giardino erano molto stupiti di ritrovarsi in una struttura così grande, dopo aver attraversato una porta era molto strano per ragazzi.
La signora imbronciata annunciò le coppie che sarebbero state in stanza insieme e fortunatamente Antonio Violini e Simone Coraggioso finirono nella stessa camera (era molto ampia e confortevole!). Simone si mise subito sul letto a rilassarsi. C'erano stati dieci minuti di imbarazzo e silenzio, ma dopo aver sciolto il ghiaccio divennero subito amici.
La mattina seguente andarono in una serra, nella quale uno strano professore parlava di animusi. Antonio si ricordò solo che vivevano quanto il loro padrone. Poi a turno uno per uno scelsero le loro uova. Usciti dalla serra il professore lasciò dieci minuti ai ragazzi per sfogarsi un po' in giardino. Così Simone ebbe il tempo di presentare Rebecca ad Antonio. Ma loro si conoscevano già. Così diventò un trio di amici.
Nel resto della giornata ci furono solo lezioni noiose che parlavano della scuola in generale. Poi arrivò il momento di cenare. Finito di mangiare ognuno si divise con la sua coppia e ritornarono tutti alle proprie stanze.
Nella notte però Antonio udì un rumore che fece svegliare lui e Simone. Era molto sgradevole, ma pensavano che prima o poi sarebbe finito.
La mattina seguente era tutto ok, il rumore non si sentiva più e i ragazzi avevano dormito bene. Passato quasi un mese arrivò un nuovo insegnante, perché ormai uno dei tanti professori anziani della scuola doveva andare in pensione.
Il docente non spiegava la materia che gli era stata assegnata, ma parlava di vecchie storie antiche o leggende sulla scuola. Ad Antonio piacevano particolarmente questi racconti, poi come al solito ci furono altre materie, si andò a dormire e iniziò un'altra giornata.
La notte del 14 ottobre nella camera di Antonio e di Simone si senti di nuovo il rumore che li svegliò. Questo fatto avveniva puntualmente il giorno 14 di ogni mese.
Il 15 gennaio Antonio, stanco di continuare a sentire il rumore, andò dal professore e gli chiese se esisteva una leggenda su un suono proveniente dai muri della scuola. L’insegnante non raccontò tutto, ma gli diede il suo libro in modo che loro cercassero la leggenda in questione. Mentre cercavano, furono attratti da un capitolo intitolato “Antica Leggenda”.
Il testo parlava di una ragazza che il 14 settembre del suo quinto anno di scuola non trovò più la sua coinquilina nella stanza. Oltre a essere coinquiline, erano grandissime amiche infatti ogni quattordicesimo giorno di ogni mese, credeva di sentire la voce della ragazza scomparsa nelle pareti. Perciò il 14 febbraio decise con il suo flauto di cercare delle melodie per entrare all’interno dei muri e restare con la sua amica. Tuttavia, una volta dentro, iniziò a cercare la ragazza scomparsa inconsapevole del fatto che aveva semplicemente lasciato scuola di Armonia.
Allora Antonio racconto tutto ai suoi amici e Rebecca decise di andare a prendere in libreria un libro sulle magie del quarto/quinto anno per risolvere la questione. Dopo approfondite ricerche, Rebecca trovò delle magie che sarebbero state molto utili al trio.
Una sera così i tre decisero di oltrepassare il muro e cercare la giovane prigioniera. Dopo una svariata serie di melodie, i ragazzi vennero trasportati in un'altra dimensione, come quando erano entrati nel portale. La melodia era diversa, con meno particolari, ma riuscirono a entrare nel muro.
In quel mondo parallelo, dopo aver cercato in lungo e in largo, vicino a un angolino, trovarono una ragazza tutta sola. Lei era ancora la ricerca della sua amica, ma dopo che il trio di amici le spiegò che ormai non veniva più a scuola da molto tempo, decise di uscire con loro.
Alla fine la ragazza riprese ad andare a scuola regolarmente e, da quel momento, Antonio e Simone riuscirono a dormire tranquilli.
Fertonani Margherita - Lanzarone Gioele - Parella Ginevra - Torrigino Riccardo
L’AVVENTURA DI DIEGO NELLA SCUOLA DI MUSICOMAGIA
Era il giorno dell’orientamento scolastico e Diego non vedeva l’ora di uscire!
Lui era un ragazzo alto, magro e intelligente.
Doveva andare alla scuola di Musicomagia dove suo nonno ci lavorava.
Per arrivarci doveva attraversare un portale chiamato PORTA VERDE.
Una volta arrivato, gli fecero fare un giro per la scuola e gli insegnanti gli raccomandarono caldamente di non entrare nell’aula Est.
Finito il tour dell’istituto, lui e gli altri studenti vennero portati nell’aula magna dove incontrarono la preside Orchestri.
Dopo la distribuzione delle uova, le portarono in camera e gli alunni tornarono nella Sala Comune per cenare.
Successivamente Diego andò in camera per suonare una melodia all’uovo così da facilitargli la schiusa.
Durante la notte si svegliò improvvisamente e vide l’uovo che si stava per schiudere, quindi suonò una canzone per facilitargli la nascita.
L’animusi era un canerino maschio, di colore blu e giallo e il suo nome era Gigetto.
La mattina si svegliò alle 6:30 per vedere se Gigetto stava bene e poi tornò a dormire.
Dopo qualche ora si alzò e cantò alla bestiola una canzone per farlo svegliare, poi si cambiò e andò a fare colazione.
Durante il pasto incontrò una ragazza di nome Ludovica e le iniziò a parlare della nascita di Gigetto, anche lei gli raccontò la stessa cosa.
Diventarono molto amici, infatti con il tempo si fidanzarono.
Dopo un po’ di mesi la scuola finì e Diego era molto felice che fosse conclusa, ma anche molto triste perché non avrebbe visto Ludovica per un po’ di mesi e anche perché in quel luogo aveva dei ricordi meravigliosi.
Costa Eleonora - Koueni Alessandro - Navone Matilde -Podaru Sara
UNA LETTERA DA ARMONIA
Dopo tutta la lunga estate, è finalmente arrivato il primo giorno di scuola. Sono molto emozionata, perché so già che sarà una scuola molto particolare e divertente.
Ah, giusto, mi presento… Mi chiamo Giorgia e ho appena compiuto quindici anni. Mi piace tanto la musica ed è per questo che ho scelto di andare ad Armonia. Ho dei “bellissimi e lunghi capelli d’oro”, come dicono tutti, ma io vedo solo dei semplici capelli biondi.
Ops, è venuto tardi! Mi devo sbrigare o perderò il bus e non potrò arrivare a destinazione.
Sono le 07:20, ho giusto tre minuti per arrivare alla fermata, meglio correre.
- Grande Gio’! Sei arrivata in tempo! Che fatica...
La prima cosa che noto in questo bus sono le note musicali disegnate in rilievo su esso.
Questo mezzo mi porta in una fattoria, la Fattoria Muse.
Insieme a tutti gli altri ragazzi, gli accompagnatori ci portano alla Porta Verde che ci introduce nella scuola.
Una volta arrivati ad Armonia ci tolgono tutti gli strumenti tecnologici come telefoni, computer, ecc..
Poi ci portano in libreria, ci danno un foglio e una penna e ci dettano delle cose da scrivere. Sul foglio annotiamo gli orari delle lezioni, anche di quelle facoltative se qualcuno ha intenzione di seguirle.
In seguito ci accompagnano alle camerate che sono in un’altra struttura. Più tardi ci chiamano per andare a cenare. Una volta arrivati ci servono del cibo che non è di mio gusto. Sicuramente meglio quello di mia nonna!
Dopo cena ci lasciano del tempo libero in cui conosco Camilla e Pietro. Ah giusto anche Giulia! Sono dei ragazzi molto simpatici, sicuramente più di quelle “arpie“ che avevo in classe gli scorsi anni…
Chiedo alle uniche persone che conosco se possono accompagnarmi a fare un giro per l’istituto, loro accettano e quindi iniziamo l’esplorazione.
Nel bel mezzo della nostra passeggiata notiamo uno strano lago verde di cui avevamo già sentito parlare, ovviamente in modo negativo. Ad un tratto sentiamo la voce della preside Orchestri che ci dice di stare lontani da esso. Si sono fatte le 21:00 e noi dobbiamo andare nelle camerate a lavarci. Faccio in fretta e quindi ho tempo per fare “gossip” con Cami e Giuli.
La preside dall’altoparlante annuncia che è l’ora di spegnere le luci ed infilarci sotto le coperte.
Driiiiiiin! Sono le 6:30, è l’ora di muoverci e di darci una ripulita. Tornata dal bagno trovo sul mio letto dei vestiti da ginnastica e le mie compagne mi dicono che dobbiamo fare un po’ di ginnastica mattutina per riscaldarci.
Una volta finito tutto entra la prof. Severini Erminia che ci dice, in modo autoritario, di infilarci la divisa e di andare in Sala Comune, dove troveremo la colazione.
Il prof. Gentile Filippo prende da parte me e Giulia. Noi due ci spaventiamo, perché pensiamo di aver fatto qualcosa di male. Il prof ci tranquillizza e ci ha spiega il perché di questo “rapimento”.
Parla per più di dieci minuti e semplicemente mi deve consegnare l’uovo di animusi.
Il prof se ne va con gli altri alle stalle mentre io e la mia amica rimaniamo in Sala Comune.
Passa mezz’ora, e tornati i nostri compagni, ci portano nell’Aula 1 per la lezione di “Teoria della Musicomagia”. Questa lezione è molto bella, e nonostante sia in classe, mi diverto molto.
Alle 9:00 la prof. Severini Erminia ci porta nell’Aula 2 dove c’è la prof. Orchestri Gloria che ci spiega l’uso coscienzioso della tecnologia. Poco prima delle 9:30 ci portano nell’orto con il prof. Verza Giorgio che insegna Botanica (posso dire che è stata la mia lezione preferita).
Però il momento più bello è l’ora delle 10:00, quando andiamo al campo sportivo per pattinare. La mia insegnante preferita in assoluto è la prof. Guerri Diana. Pattiniamo per circa un’ora, fino a quando non ci dirigiamo in Sala 1 per la lezione di “Musica Strumento” della prof. Gloria.
Non aspetto altro che suoni la campanella per correre al bagno. Poi io e Giulia a mezzogiorno andiamo in Sala Comune per pranzare insieme. Questa volta sono molto soddisfatta del cibo!
Finito di mangiare ci lasciano del tempo libero, ma intorno alle 15:45 io, Giulia, Camilla e Pietro chiediamo al prof. Filippo di poter andare da soli alle stalle. Purtroppo il mio uovo di animusi non si è ancora schiuso al contrario di quelli dei miei amici.
Le campane del grande orologio suonano le 14:30 e questo vuol dire: lezione di storia Musicomagia, Aula 1 e prof. Severini Erminia.
Successivamente abbiamo i prof. Giorgio e Filippo.
Alle 16:00 in punto ci chiamano in Sala Comune per lo spuntino e per oggi finiscono le lezioni. Con Giulia, Camilla e Pietro vogliamo fare le attività facoltative, giusto per provare. Alle 18:30 finiamo con la cura degli animusi e dell’orto. Alle 19:00 ceniamo in sala comune, e come il giorno prima ci lasciano del tempo libero per giocare tutti insieme. Molto prima delle 21:00 io, Giulia e Camilla ci ritiriamo nelle camere; siamo molto stanche per la lunga giornata, ed è per questo che spegniamo le luci prima del dovuto.
Di nuovo, suona la sveglia, giuro questa volta non ho le forze per alzarmi.
Sono le 7:00 e da qui ricomincia un’altra bellissima giornata.
Eh no! Oggi non faccio le attività facoltative, sono troppo stanca!
Nel tempo libero dopo la cena mi comunicano che devo correre subito alle stalle; la cosa più probabile è che il mio uovo di animusi sta per schiudersi.
Indovinato! Si è schiuso! È bellissimo,anzi il più bello di tutti!
Ehilà! È passato un po’ di tempo dall’ultima volta, scusatemi ma avevo poco tempo!
La mia opinione su questa scuola? FANTASTICA, niente da dire oltre a questo!
Oddio! Devo sbrigarmi, il mio animusi sta correndo via! Spero di ritornare a scrivervi al più presto, ciaoo!
Saluti e baci da Giorgia, Giulia, Camilla e Pietro.
Salutiamo i ragazzi della 1^C e ringraziamoli per averci raccontato le loro vivaci giornate ad Armonia!
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