Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

venerdì 6 maggio 2022

Un Giorno ad Armonia - Carpanese Cristian Toni - Dall'Arete Sofia

 


 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi torniamo insieme ad Armonia,

leggiamo le storie di Cristian e Sofia.

(dalla classe 1^D, scuola Pilonato di Vo', PD)

(cliccate qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Carpanese Cristian Toni

ALLE ORIGINI DI ARMONIA



Il popolo di Healthia grazie alla divinità Armonia ha scoperto il potere della musica e suonando un flauto gli abitanti potevano compiere azioni magiche. Con una magia riuscirono a incrociare i DNA di due animali e li chiamarono animusi. I ricchi signori, quando scoprirono che i musicanti stavano diventando sempre più autonomi, ridussero in schiavitù il villaggio senza provare con le buone maniere. Bruciarono case e flauti.

Tutto sembrava un inferno per la piccola Giulia Accordi che era l'unica bambina assieme a Stefano Leoni ad essersi salvata. I due per salvarsi fuggirono dal villaggio e si trovarono davanti a una casa di una vecchia signora.

"Venite, prima che vi scoprano " disse con tono preoccupato la signora.

Dopo aver dato loro dei biscotti, la signora spiegò ai due la situazione, perché loro non sapevano nulla.

Dopo la tragica storia, la signora disse loro che aveva previsto tutto questo, perché all'inizio dell'era della Musicomagia, si facevano esperimenti sui bambini per renderli più intelligenti, e lei era diventata sensitiva. Aveva previsto tutto questo, quindi aveva un piano per scappare, e probabilmente anche per ripopolare il villaggio Puntoevirgola tutto questo con l'aiuto della Musicomagia.

La signora aveva bisogno di spartiti molto complicati: con semicrome, biscrome e semibiscrome; cose che i due ragazzi non sapevano fare. Ma, bastava un trio fatto di crome per aprire un portale e andare in un altro mondo.

Sei mesi dopo...

"Signora! Io e Stefano siamo riusciti a fare la melodia che ci aveva dato!"

"Benissimo ragazzi, oggi partiremo per il nuovo pianeta; ho già ricavato le coordinate perché, in questo mondo noi musicisti non possiamo vivere. Valigie non vi servono, siete pronti?"

"Si!" Risposero in coro i due ragazzi.

Una volta suonata la loro incantevole ma misteriosa melodia tutti e tre vennero teletrasportati in un altro pianeta. La Terra da lì non si vedeva; ma guardando il cielo si vedevano due lune: una rossastra e l'altra un po' verde.

"Probabilmente siamo venuti qua di notte, ma non è un problema, però vi dovrete abituare a questo fuso orario, perché qui le giornate durano il doppio. Cominciamo a dormire?" Chiese la signora.

"Ma non abbiamo i letti!" disse Giulia con tono affranto.

"Non c'è problema" rispose la signora. Subito si materializzarono tre letti e incominciarono a dormire.

Musicogiganti... Bettani punto.. Tecno punto… queste tre parole a Giulia venivano ripetute all’infinito...

La mattina seguente, Giulia e Stefano si svegliarono e ad una decina di metri da loro c'erano già due casette. I due entrarono su quella che emanava rumore e dentro c'era la signora che stava leggendo un libro. La stanza era arredata con spade e libri di ogni genere.

"Alla buon'ora vi siete svegliati!" disse la signora. Questa materializzò la loro colazione e dopo aver mangiato uscirono.

"Cosa c'è in quell'altra casetta?" chiese Giulia.

"Oh no, quella casa non l’ho costruita io; ragazzi ... I nemici ci hanno scoperti, prendete le armi!"

La signora corse subito dentro la loro casa a prendere una spada e in pochi secondi la casa del nemico fu distrutta dalla furia della signora.

"Ok ragazzi avevo previsto anche questo attacco quindi ora che il nemico non c'è posso svelarvi il mio nome, il mio nome è Bettany” disse.

"Bettany è un nome che mi risuona familiare, ma non ne capisco il perché", pensò Giulia tra sé e sé.

"Ragazzi vi devo allenare per diventare dei Musicogiganti per sconfiggere i Tecno”, decise Bettany con aria determinata.

Un mese dopo...

"Bravi! Ora dovreste essere in grado di comandare il gigante musicale che è in voi. Immaginatevi una musica abbastanza ritmata per fare in modo di combattere, calma per ritrasformarsi in umani. Cercate di mantenere sempre la calma, anche nei momenti più complicati, altrimenti il vostro gigante andrà fuori di sé; secondo le leggende se va fuori di testa non si sa cosa può accadere, sicuramente nulla di buono. Ho previsto che entro le 4 di questo pomeriggio il nemico dovrebbe arrivare, anche lui con un asso nella manica. Ora mangiate e poi provate a trasformarvi per fare un po' di pratica."

Appena i due finirono più di mangiare provarono a trasformarsi. Per farlo era necessario suonare una complicata, ma fantastica melodia con il flauto. Una volta fatto questo Giulia si trasformò in un gigante dalle sembianze femminili, così alto che appena guardò in basso le vennero le vertigini. Aveva i capelli biondi, lisci e gli occhi per metà coperti dai capelli, molti muscoli e la testa leggermente sproporzionata rispetto al corpo. Ci provò anche Stefano diventando molto alto, ma la sua carnagione era olivastra, mentre quella di Giulia era rosa. Gli occhi di Stefano erano verdi proprio come quelli di Giulia. In quel momento il nemico si teletrasportò davanti a loro.

"Ciao Bettany, da quanto tempo non ci vedevamo, eh? Ti ricordi di Fritz, ce l'hai di fronte."

"Certo, non ti potrò mai dimenticare, sporco traditore, se potessi tornare indietro nel tempo non mi sarei mai sposata con uno come te.” disse con tono minaccioso Bettany.

Ma subito dopo questo discorso anche Bettany si trasformò in un gigante, era molto più grande di Giulia e Stefano, i tre facevano paura, erano maestosi. Bettany tirò un pugno per terra, ma nonostante il terremoto Fritz riuscì a resistere. Proprio quando Giulia e Stefano stavano per dargli un bel pugno... Anche Fritz si trasformò in un gigante, ed era molto simile a Stefano, anche se più alto. Riuscì a parare il colpo, ma avendo entrambe le mani e la mente occupata con Giulia e Stefano non si accorse che dietro di lui c'era Bettany, e proprio nel momento più opportuno tirò un pugno ben assestato sulla schiena e lo fece cadere a terra privo di sensi, tornando alle sembianze umane. Anche Bettany si ritrasformò e suonò una melodia che lo fece teletrasortare a coordinate ignote per tutta la galassia.

Di Fritz non se ne ebbe mai più nessuna notizia. Bettany assieme ai due ragazzi ripopolò il pianeta con esseri umani creati dal fango, Giulia fece un figlio con Stefano e lo chiamarono Rodolfo Accordi.

La sua vita fu breve, ma eroica, ed ebbe una nipotina, che lui stesso chiamò... Giulia Accordi.

 Dall’Arete Sofia

UNA GIORNATA AD ARMONIA



La prof. Giracorto, prese il respiro e poi ci disse: ”Cari ragazzi, ho una cosa da dirvi. Domani andremo a far visita a una nuova scuola: Armonia. Così potrete avere, uno spunto per scegliere in che scuola andare il prossimo anno.”

Il giorno seguente, andammo ad Armonia. Arrivati, prima di entrare, consegnammo i nostri dispositivi elettronici, perché, Armonia si trova su un altro pianeta, dove i dispositivi elettronici non funzionano e oltrepassammo una porta verde.

“Finalmente siamo arrivati!” sospirò la prof. Giracorto.

Appena entrati, i ragazzi ci accolsero calorosamente e Filippo, il loro insegnante, che lavora nelle serre, ci disse: “Buongiorno cari ragazzi e benvenuti ad Armonia. Noi qui abbiamo un allevamento di uova molto grandi e visto che ce ne sono tante, ci darete una mano ad occuparci di loro. Ora vi darò delle informazioni utili per la cura del vostro uovo: da lì usciranno degli Animusi, cioè un incrocio tra due animali che si nutrono di musica, quindi dovrete suonare una melodia con il vostro flauto, per farli crescere.”

Subito dopo, andammo a prendere i nostri Animusi. A me diedero un uovo di colore giallo. Mi domandavo che cosa uscisse da quell’uovo. La mia curiosità era alle stelle. Dopo poco, sentii provenire dal mio uovo degli scricchiolii. Così corsi subito da Filippo e gli chiesi: “Filippo, ho sentito degli strani rumori provenire dal mio uovo! Cosa gli sta succedendo?”

Allora Filippo mi rispose: “Tranquilla, il tuo uovo sta bene, ma tra poco nascerà, quindi meglio che tu stia qui.”

Non aspettai troppo perché il mio Animusi da lì a poco sarebbe nato.

Filippo mi disse: “Che bello, è un vero esemplare di gattefante, cioè mezzo elefante e mezzo gatto. Come lo chiamerai?”

Io risposi: “Straordinario, è maschio o femmina?”

“Maschio” Mi rispose Filippo.

“Lo chiamerò Pippo.”

“Ottima scelta” mi disse Filippo.

Pippo aveva le orecchie, la proboscide e la coda da elefante, il musetto, il corpo e le zampe da gatto.

Ormai era ora di pranzo e andammo tutti alla mensa. Io mi sedetti vicino ad Emma, la mia migliore amica. La cuoca, con un colpo di bacchetta, fece alzare tutti i piatti dei ragazzi, li riempì e lì appoggiò sul tavolo. Per pranzo, c’era una cosa verde e gelatinosa. A me non ispirava per niente. La cuoca allora ci disse: “Pensate a un cibo che vi piace e dopo mangiate una cucchiaiata di quello che vi ho dato, poi mi direte se vi piace.”

Allora presi coraggio e pensai alla costata e mangiai una cucchiaiata di quella sostanza gelatinosa e verde. La cuoca, aveva proprio ragione. Bastava solo pensare al proprio cibo preferito, poi mangiare quella sostanza e tutto prendeva il gusto di quanto appena pensato!

Finito di pranzare ognuno poteva fare quello che più gli piaceva. Io ed Emma facemmo una passeggiata. Stavo chiacchierando con lei, quando ad un certo punto Emma, era sparita!

Mi misi subito a cercarla, ma mi comparve davanti una strega, che mi disse: “Cerca quanto vuoi, tanto non la potrai trovare mai. Se vuoi trovare la tua amica dovrai superare queste tre prove:

- oltrepassare un ponte abitato da uno gnomo: Piccoverde;

- navigare nella palude dei coccodrilli;

- trovare la combinazione giusta per aprire la porta dove c’è la tua amica.

Buona fortuna.”

Mi misi subito in viaggio. Come prima meta mi diressi al ponte dello gnomo.

“Ciao, io sono Piccoverde, se non vuoi essere picchiata devi rispondermi a questo indovinello: cosa fanno due squali in una gara?”

Io allora gli risposi: “La so… si squalificano!”

Lo gnomo mi disse: “Come hai fatto?! Questo non è importante. Bene puoi andare sei stata brava.”

“Oh grazie. Ciao.” Avevo superato la priva prova, ora dovevo andare alla palude dei coccodrilli.

Arrivata là avevo molta paura, ma mi dssi: ”Dai Sofia, un po’ di coraggio, devi salvare Emma!” Salii su una barca, che avevo trovato sulla riva della palude e mi misi a remare.

A metà palude, un coccodrillo mi ruppe il remo, ma per fortuna, nella barca ce ne era un altro, ero quasi arrivata quando, un altro coccodrillo, mi mangiò un pezzo di barca e stavo quasi per affondare, ma per fortuna ero arrivata a riva. Avevo superato un’altra prova, mi mancava solo l’ultima e avrei salvato Emma.

Ero arrivata alla porta dove era rinchiusa, mi misi subito a provare a capire quale fosse la combinazione esatta. E dopo numerosi tentativi, trovai la combinazione corretta.

Emma finalmente era salva.

Ci abbracciammo forte e colme di felicità tornammo insieme ad Armonia per continuare la nostra fantastica avventura.

Ringraziamo i ragazzi per queste due nuove storie. I Musicogiganti, bell'idea! Complimenti a tutti e due per la fantasia molto fervida.

A presto per un nuovo viaggio ad Armonia!

Claudia :)


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