Ciao, sono Claudia, questo è il mio blog :) Invento storie e scrivo romanzi fantasy, benvenuti nel mio mondo!

giovedì 5 maggio 2022

Un Giorno ad Armonia - Callegaro Sofia

 

 

Buongiorno, Cari Amici Lettori, oggi torniamo insieme ad Armonia,

leggiamo la storia di Sofia.

(dalla classe 1^D, scuola Pilonato di Vo', PD)

(cliccate qui per saperne di più sul laboratorio #armonialatuastoria)

 Callegaro Sofia

LA FONDAZIONE DI ARMONIA



Lorenzo ed Edoardo erano migliori amici fin dal primo anno di scuola. Abitavano vicino, quindi Lorenzo andava spesso a casa di Edoardo a fare pigiama party insieme a Eleonora, Marco e Arturo. I ragazzi erano molto emozionati perché il giorno successivo sarebbe stato il giorno dell’orientamento scolastico.

Durante il pigiama party fecero lotte di cuscini, mangiarono caramelle e Lorenzo ed Edoardo suonarono il flauto. Tutti e cinque avevano un flauto di legno, i più bravi a suonarlo erano Lorenzo ed Edoardo, mentre quello con più difficoltà era Marco.

Mentre stavano suonando col flauto, la madre di Edoardo entrò nella stanza:

“Edoardo Leoni e Lorenzo Accordi, cosa ci fate ancora in piedi? Domani è un giorno importante”.

“Lo so mamma, è che non riusciamo a dormire siamo troppo emozionati”

“E va bene potete stare svegli un altro po’, ma poi andate a dormire va bene?”

“Grazie, signora Leoni” rispose Eleonora con un sorriso in volto.

La mattina seguente, i ragazzi si prepararono in fretta e andarono a scuola a piedi. Durante il tragitto parlarono delle varie scuole.

“Facciamo un patto, andiamo tutti alla stessa scuola!” disse Edoardo con un sorriso sbieco.

“Va bene! Eleonora Orchestri ci stai?” disse Lorenzo, guardando Eleonora con i suoi occhi verde intenso.

“Sì, ci sto!” rispose Eleonora, guardando affascinata il ragazzo.

“Marco, resti tu, ci stai?” disse Lorenzo

“Sì, ci sto” rispose Marco un po’ intimorito.



Arrivati a scuola, i ragazzi entrarono nel salone, dove erano allestiti i progetti di varie scuole, c’era una scuola che interessò maggiormente i ragazzi, si chiamava Les Musiciens dove lo strumento più importante era il flauto, ma si usavano anche altri strumenti preistorici per creare melodie simili ai suoni della natura.

I ragazzi scelsero Les Musiciens, estasiati all’idea di suonare strumenti antichi e creare melodie. Marco, però, non sembrava molto convinto all’idea, perché non era molto appassionato di musica, ma poi si lasciò convincere da Lorenzo.

Finita la giornata, i ragazzi si ritrovarono a casa di Lorenzo. Quando arrivarono, la mamma di Lorenzo li fece accomodare, cercando di capire che scuola avessero scelto.

“Allora, che scuola frequenterete l’anno prossimo?” disse la signora Accordi entusiasta.

“Abbiamo scelto… Les Musiciens!” risposero in coro i ragazzi.

“Ma che scuola sarebbe?”

È una scuola di musica, mamma!”

Detto questo la madre di Lorenzo si allontanò lasciando i ragazzi soli.



L’estate passò velocemente, i ragazzi fantasticarono all’idea della scuola e ogni giorno che passava cresceva il loro entusiasmo, fatta eccezione per Marco, che si rabbuiava ancora di più.



Arrivato il giorno prima dell’inizio della scuola, i ragazzi furono convocati dall’istituto per iniziare l’anno scolastico, sapendo già come era strutturata Les Musiciens.

Arrivati a Les Musiciens, la preside requisì loro ogni forma di tecnologia, e poi li fece entrare.

Entrati, i ragazzi vennero fatti passare attraverso una piccola porta, e una volta oltrepassata, videro vari edifici tutti di legno.

Il primo posto che visitarono furono le stalle, dove il professor François spiegò ai ragazzi che a Les Musiciens non c’erano normali animali, ma gli animusi, che erano creature formate dall’unione di due animali terrestri, che si nutrivano solo di musica e che tutti gli animusi nascevano dalle uova.

Poi, spiegò che c’erano due tipi di animusi, gli animusi da allevamento che fornivano cibo, latte, uova, lana, cioè tutto quello che serviva alla sussistenza della scuola e gli animusi da

compagnia, degli animusi molto docili e che potevano vivere con il loro umano. Finendo di spiegare, sottolineò che il legame che univa gli animusi agli umani era un legame di fiducia, quindi né l'umano né l’animusi potevano forzare il legame.

“Ok, adesso che vi ho annoiati a morte passiamo al sodo” dicendo così il professore li portò a una stalla chiusa, dove c’erano le uova dei canorsi, unione tra un cane e un orso, dei topogalli, unione tra un topo e un gallo, e infine i gattufo, unione tra un gatto e un gufo.

“Scegliete, ma ricordate non pensate, andate d’istinto!” detto questo un gruppo di ragazzi corse verso le uova, ne scelsero una e iniziarono a scuoterla andando a sedere ai propri posti.

Lorenzo scelse un uovo azzurrino, Edoardo uno marroncino, Eleonora uno rosa, Arturo uno grigiastro e Marco uno giallognolo. Finita la scelta delle uova, il professore spiegò un’ultima cosa, ossia che avrebbero dovuto suonare per il loro piccolo animusi.

Lorenzo prese sul serio questo compito perché appena arrivarono nel grande prato, iniziò a suonare per molto tempo senza mai fermarsi.

Arrivata la sera, i ragazzi andarono nelle loro camerate, Lorenzo, Edoardo, Arturo e Marco erano nella stessa camerata, mentre Eleonora si trovò da sola.

Scoccata la campana che segnava l’ora dello spegnersi delle luci, Lorenzo sentì il suo uovo emettere uno strano verso e vide alcune crepe, si mise le ciabatte e si precipitò alle stalle con al suo fianco Eleonora.

I due chiamarono François, ma nessuno rispose quindi Lorenzo posò il suo uovo su un po’ di paglia, nella quale trovò una melodia con scritto “Per la nascita degli animusi”. Iniziò a suonarla e dopo poco si ritrovò con un canorso dai colori accesi e lo chiamò Zanna. Poco tempo dopo, nacque il canorso di Edoardo, Toby, il gattufo femmina di Eleonora, Pietra, il gattufo di Arturo, Sofì, e il topogallo di Marco, Stella.



Il primo anno a Les Musiciens passò velocemente, impararono a prendersi cura delle gallincore, delle muccoche, delle apescioline e ovviamente del loro animusi.

Iniziato il secondo anno, impararono l’artigianato, praticato suonando una particolare melodia e iniziarono a studiare i vari tipi di strumenti.



Iniziato il secondo quadrimestre, alcuni animusi sparirono, tra i quali Zanna, Sofì, Toby e Ciccio, il topogallo della gemella di Lorenzo, Giulia.

Giulia era molto coraggiosa, molto testarda ed era un maschiaccio.

I professori cercarono gli animusi dappertutto, ma non li trovarono, quindi, dopo molti tentativi fermarono le ricerche. A Giulia non andò a genio, quindi iniziò a cercare per conto suo.

Quando Lorenzo lo scoprì, non si arrabbiò, ma appoggiò la sua idea coinvolgendo anche Edoardo e Arturo.

Un giorno, Arturo trovò Sofì, e lo comunicò subito a Giulia. Quando Giulia si avvicinò a Sofì, il topogallo le mandò alcune immagini, tra le quali c’era quella in cui alcuni uomini catturavano Ciccio, Sofì, Toby e Zanna. Gli uomini poi attraversarono un deserto, un mare e arrivarono a questa terra non popolata.

Giulia memorizzò la strada e iniziò a procurarsi dei viveri per il viaggio. Lorenzo, Eleonora, Arturo e Edoardo fecero la stessa cosa e poco tempo dopo partirono.

La mattina dopo la partenza, Marco andò ad avvisare i professori che Arturo, Lorenzo, Eleonora, Giulia e Edoardo erano scomparsi. I professori provarono a cercarli nel bosco, ma invece di trovare i ragazzi trovarono Sofì, che inviò le stesse immagini che aveva inviato a Giulia e anche il saluto d’addio di Arturo. François analizzò le immagini e capì che i ragazzi erano andati a cercare gli animusi.

Intanto, i ragazzi camminando per il deserto crearono alcune melodie, tra le quali la melodia che permetteva il passaggio interdimensionale di oggetti, parole e esseri viventi, la melodia della bolla che permetteva di proteggersi dalla luce, dai liquidi e dal caldo o freddo.

Il gruppo usò la bolla quando iniziarono ad attraversare il deserto, ci misero un mese ad attraversarlo. Finito il deserto trovarono il mare, quindi iniziarono a lavorare il legno trasportato dal mare fino alla riva e, dopo una settimana, riuscirono a partire usando foglie come vela.

Intanto a Les Musiciens, le famiglie dei ragazzi scomparsi vennero avvisate della scomparsa dei loro figli e i professori non smisero le ricerche.

Usando il portale interdimensionale, Giulia sentì la reazione di sua madre alla scomparsa di lei e Lorenzo, quindi tutti insieme crearono una melodia per spedire le lettere a un indirizzo preciso o in mano al destinatario. Con questa lettera i ragazzi speravano di far sapere che erano vivi, ma le loro famiglie pensarono fosse uno scherzo e non credettero alla lettera.

I ragazzi, rattristati dalla reazione, decisero di creare una melodia per formare un portale che univa la Terra a quel pianeta.

“E se costruissimo una scuola?”

“Bella idea, sorella!” rispose Lorenzo convinto.

“Che ne pensate?” chiese Giulia

“Ci stiamo!” risposero in coro Eleonora e Arturo.

Passarono due mesi dall’inizio del viaggio quando, finalmente, trovarono la ramificazione di un fiume che una volta risalita portava a un lago dalle acque torbide.

“Ci siamo!” disse Giulia entusiasta voltandosi verso Lorenzo che era mano nella mano con Eleonora, mentre Edoardo e Arturo fecero i salti di gioia.

Arrivati alla sponda del lago, i ragazzi scesero dalla nave e iniziarono a cercare i loro animusi nella foresta, arrivati a metà trovarono un fuoco ancora acceso.

A Les Musiciens, Marco si era preso una vacanza e i professori la accettarono. In realtà, Marco aveva trovato le lettere e leggendole anche lui pensò che fossero frutto di fantasia.

I ragazzi preoccupati, si nascosero dietro un sacco da dove provenivano dei rumori. Lo aprirono e al suo interno videro i loro animusi. Allora, delicatamente li presero e Giulia riempì il sacco con dei sassi in modo che i rapitori non si accorgessero della mancanza degli animusi.

Dopo aver attuato lo stratagemma, i ragazzi iniziarono a scappare, ma voltandosi videro due uomini grossi, che li presero. Giulia riuscì a scappare, stordendo uno dei due uomini e si allontanò il più velocemente possibile.

Quando fu arrivata al prato si fermò, pensò a quello che doveva fare, ma mentre pensava sentì degli strani suoni provenire da una maglietta. La aprì e vide i loro animusi. Felice capì che la maglietta l’aveva lanciata Edoardo.

Giulia ripensò alla lezione del primo anno sugli animusi, e le venne in mente un’idea. L’idea era quella di creare una melodia con delle note, che suonate, assomigliassero a quelle di guerra, visto che aveva letto in un libro gli animusi da allevamento sono stati creati da una melodia che fornisce energia, mentre gli animusi da compagnia sono stati creati da una melodia con note dolci, tenere.

Dopo aver pensato alle note, prese il flauto e iniziò a suonarlo. Suonandolo, attorno a lei si creò un vortice di aria. Giulia non si spaventò, continuò a suonare il flauto e nel mentre pensò a due animali. I primi due animali a cui pensò furono un serpente e un pesce, allora creò una coppia di serpesci, poi pensò a un’ aquila e a un lupo, quindi creò un branco di aquilupo, creò poi una coppia di tartaceronti, unione tra un rinoceronte e una tartaruga e infine creò gli acquileone, unione tra un'aquila e un leone.

Finita la creazione degli animusi da combattimento, creò anche una scuola, dove mettere i loro animusi da compagnia, simile a Les Musiciens, ma più in stile europeo.

La chiamò Armonia, perché voleva armonia tra Musimaghi e animusi, mentre il lago lo chiamò il Lago Susurrante.

La creazione durò qualche ora, dopo Giulia prese il serpesce femmina,lo cavalcò e suonò una melodia per far volare i serpesci.

Giulia si armò, prese gli animusi da combattimento, e si diresse verso l’accampamento nemico. Arrivata, mandò gli animusi all’attacco. Gli animusi stordirono una dozzina di uomini, venuti ad distruggere la Musicomagia. In mezzo alla mischia, Giulia vide Marco, che stava aiutando il nemico.

Giulia scese dal serpesce e lo mandò a combattere, mentre lei liberava i suoi amici. Finito lo scontro i Tecno, come venivano chiamati, rimasti si ritirarono nel loro pianeta. Mentre i Tecno feriti vennero imprigionati da Giulia, che fondò I Guardiani, dei soldati con il compito di proteggere i Musimaghi e la Musicomagia.

I ragazzi si abbracciarono, andarono nella nuova scuola dove presero i loro animusi e poi aprirono un portale verso Les Musiciens.

Finita la scuola, i ragazzi diventarono professori, istituirono il Tornado, una specie di hockey e la Pallasuono, una specie di pallavolo, e Lorenzo e Eleonora si sposarono.

Complimenti a Sofia per la fantasia e per aver "inventato" a modo suo la nascita della scuola di Armonia, le principali melodie e gli animusi da combattimento. Davvero una bella storia e ben strutturata, brava!

A presto, con nuove storie!

Claudia :)

Nessun commento:

Posta un commento